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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 98
 
originale
 
[98] De bestiis loquor; quid, inter ipsos homines nonne et simillimis formis dispares mores et moribus [paribus] figura dissimilis? Etenim si semel, Vellei, suscipimus genus hoc argumenti, attende, quo serpat. Tu enim sumebas nisi in hominis figura rationem inesse non posse; sumet alius nisi in terrestri, nisi in eo, qui natus sit, nisi in eo, qui adoleverit, nisi in eo, qui didicerit, nisi in eo, qui ex animo constet et corpore caduco et infirmo, postremo nisi in homine atque mortali. Quod si in omnibus his rebus obsistis, quid est, quod te forma una conturbet? His enim omnibus, quae proposui, adiunctis in homine rationem esse et mentem videbas; quibus detractis deum tamen nosse te dicis, modo liniamenta maneant. Hoc est non considerare, sed quasi sortiri, quid loquare.
 
traduzione
 
98. Che dire degli uomini? Persone somigliantissime nell'aspetto non presentano forse caratteri affatto diversi e non si ritrova forse lo stesso carattere in individui fisicamente diversissimi? Bada, Velleio, che se ci incamminiamo per questa strada, chiss? dove andiamo a parare! Tu eri partito dall'affermazione che la ragione pu? albergare solo in un essere ? dall'aspetto umano ?. Altri per? potr? aggiungere: ? solo in un essere che viva sulla terra ?, ? solo in un essere che abbia avuto nascimento ?, ? solo in un essere che abbia avuto un processo di progressiva maturazione ?, ? solo in un essere che abbia attinto dall'esterno le proprie cognizioni ?, ? solo in un essere costituito di un'anima e di un corpo caduco e fragile ?; ed alla fine concluder?: ? solo in un essere umano destinato a morire ?. Se per tutte queste conseguenze tu hai pronta un'obiezione non si vede perch? la sola figura esterna debba costituire per te una difficolt?. E che l'intelletto e la ragione coesistano nell'uomo accanto alle altre determinazioni di cui ho parlato l'hai constatato anche tu: non c'? quindi ragione perch? tu, pur riconoscendo che si possa parlare di d?i anche quando siano state eliminate tali determinazioni, debba porre la condizione che l'aspetto esteriore permanga lo stesso per la divinit? e per l'uomo. Il tuo non ? ragionare ma ? come un trarre a sorte le proprie argomentazioni.
 

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